Milano è la nostra città; per alcuni per nascita, per altri per adozione o per motivi legati al lavoro. In essa ci rispecchiamo, sia nel suo aspetto più operativo e ambizioso che in quello ludico e creativo…”Milano zucchero e catrame…Milano gambe aperte, Milano che ride e si diverte”…cantava Lucio Dalla.
La Milano odierna, per i più, si riflette negli episodi legati alle significative trasformazioni urbanistiche della città (in particolar modo nelle architetture e negli spazi aperti di Porta Volta e CityLife) che negli ultimi dieci anni hanno saputo generare dei veri e propri centri alternativi, propulsori della vita economica e finanziaria, oltre che catalizzatori del turismo di massa contemporaneo nostrano e internazionale.
Prima, e durante questo periodo, abbiamo invece assistito ad una serie di eventi spontanei, legati principalmente al mondo della Moda e del Design, che hanno saputo rigenerare intere aree semi centrali della città, impostando, più o meno consapevolmente, un modello di gentrificazione che ha fisiologicamente snaturato il carattere di questi quartieri. Ma questa è la storia e il fascino delle città e delle architetture destinate a rappresentare il pensiero dominante dell’epoca.
Noi, oltre al piacere di raccontarvi questi momenti, crediamo che ci sia anche un’altra Milano che, pur avendo subito nei secoli stravolgimenti importanti che ne hanno modificato la fisionomia e le caratteristiche sociali, “resiste” sia alla forza magnetica dei moderni business hub, sia delle principali attrazioni da cartolina (come per esempio il Duomo, il Teatro alla Scala o il Cenacolo); è la Milano caratterizzata da quei quartieri storici e non, ricchi di fascino da scoprire in cui è ancora piacevole perdersi, camminando a piedi, perchè non guidati dalla bussola delle emergenze; è la Milano delle architetture e delle curiosità che rimangono nell’ombra o confinati nelle ultime pagine delle guide turistiche.
Qui, è possibile imbattersi in scorci, pezzi di storia e nei monumenti considerati “minori” che ci faranno vivere un esperienza in cui trovare lo straordinario nell’ordinario. Molti racconti saranno improntati da esperienze personali, altri metteranno in luce angoli remoti della città e altri ancora indagheranno le biografie di architetti o personaggi legati alle sue trasformazioni. Ci farebbe piacere ricevere vostri suggerimenti o curiosità.
Buona lettura.
Nicola Rovere