Castell’Arquato, il Borgo degli Innamorati

Suggestivo e spettacolare con il suo profilo di torri, campanili e merli, questo autentico borgo medievale è caratterizzato da stretti vicoli, voltoni e tortuose scalinate. La cittadina, in provincia di Piacenza è stata insignita di tre prestigiosi titoli: Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Città d’Arte e Cultura, borgo nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia.

La storia e i monumenti:

La Rocca Viscontea, opera difensiva risalente a metà del Trecento, é costruita sulle fondazioni del preesistente Castrum del III Secolo a.C.. Nel 1404 la rocca passa agli Scotti, poco dopo, sono gli stessi abitanti a sottomettersi a Filippo Visconti. Dopo la caduta dei Visconti la struttura viene assegnata a condottieri e uomini d’arme fino al 1466, quando passa agli Sforza che la tengono fino al 1707., anno in cui entra a far parte del Ducato di Parma e Piacenza.

Sovrasta l’intero complesso il mastio di 42 metri d’altezza, progettato come baluardo della difesa urbana e del sistema di sorveglianza dell’intera vallata.

Sulla stessa piazza si affacciano La Collegiata di Santa Maria Assunta, pieve romanica risalente al 756, ricostruita dopo il terremoto del 1117 ed il Palazzo del Podestà, eretto a partire dal 1293 da Alberto Scoto e completato successivamente.

La leggenda:

Un dramma d’amore del ‘600 alla Rocca Viscontea di Castell’Arquato vede protagonisti Laura, Sergio e Spadone. Le cronache del XVII secolo fanno cenno ad una triste vicenda di sangue e di amore.

Anno 1620: la Signoria è nelle mani del Cardinale Sforza: alle sue orecchie giunge la notizia di una cospirazione ordita da un certo Sergio Montale e dal suo servitore Arturo Galatti detto ”Spadone”. Immediatamente lo Sforza dispone l’arresto dei due e la conseguente condanna alla tortura e poi alla morte.

Le suppliche dei famigliari non hanno effetto ed i due attendono l’esecuzione nelle segrete della Rocca custodite da Gaspare Dallavigna e dal suo aiutante Giacomo Manara.

Il Dallavigna, uomo aspro e severo ha con sé la bellissima figlia Laura che si impietosisce della sorte di Sergio e se ne innamora. Nella notte del 15 aprile Laura, dopo aver sottratto le chiavi al padre, apre la porta della cella e fugge con i due condannati.

Ma all’occhio bieco e vigile dell’aiutante del Dallavigna non sfugge l’azione: corre a svegliare il superiore e le uscite della Rocca vengono bloccate. ”Spadone” ferma Dallavigna ed i tre possono fuggire.

Approffitando dell’occasione il Manara, mette in atto un truce proposito, che covava da anni: spinge Dallavigna dal ponte levatoio uccidendolo. Udito l’urlo del padre, Laura si ferma e gli armigeri circondano i fuggitivi: solo ”Spadone” riesce a fuggire.

Il Podestà inizia subito il processo e nonostante le dichiarazioni di innocenza dei giovani li condanna alla fustigazione seguita dalla decapitazione. La sentenza viene eseguita il 20 Maggio 1620.

”Spadone” non trova più pace e dopo sette anni di latitanza, la notte della vigilia di Natale si presenta davanti a Giacomo Manara e, vendicando l’amico Sergio, lo uccide costituendosi poi al Podestà.

Lo Sforza informato scrive una lettera per sollecitare anche la sua condanna a morte ma il Podestà capisce la situazione e risponde al cardinale che il comune é povero, non ha i soldi per pagare gli impiegati e tanto meno per organizzare l’esecuzione, pertanto suggerisce a ”Sua Eccellenza” di trasformare la pena in ergastolo. Il Cardinale accetta e ”Spadone” non viene giustiziato.

Con il gruppo di ricerca sul paranormale E.P.A.S. dal 2014 si ricercano tracce di questi personaggi.

I musei:

All’interno della Rocca Viscontea, si trova il Museo multimediale della vita medioevale, della storia del paese e di episodi di vita militare. Il Museo Geologico Giuseppe Cortesi, ha sede in via Sforza Caolzio, nel cinquecentesco Ospedale di Santo Spirito. Questo interessantissimo museo mostra la vita di tre milioni di anni fa, quando tutta la pianura padana era ricoperta dal mare.

Migliaia di resti fossili sono stati ritrovati nella Val d’Arda ed esposti all’interno del Museo Geologico di Castell’Arquato. Imperdibili i resti delle balene, dei delfini e del granchio fossile provenienti dalla riserva geologica del piacenziano, degni di nota anche i resti di mammut, bisonti, squali e i rinoceronti, gli ultimi arrivati al museo Cortesi.

Il Museo Luigi Illica trasporta il visitatore nelle atmosfere musicali italiane di fine `800. Le opere di Puccini e Mascagni furono infatti scritte da Luigi Illica, arquatese di nascita, di cui si ammirano i cimeli, i manoscritti, i costumi di scena usati nelle opere e la splendida casa liberty proprio di fianco al museo. All’interno del museo si trovano installazioni multimediali che guidano nel mondo del poeta arquatese.

Il Museo della Collegiata è situato proprio a fianco della chiesa all’interno del chiostrino. Qui si possono scoprire le testimonianze più importanti del medioevo religioso della Val d’Arda tra cui un polittico del XV secolo, un paliotto d’altare del XIII secolo, un piviale di manifattura lombarda del XVI secolo e il capino di Paolo III Farnese.

Cosa fare durante un weekend nel borgo:

  • Una passeggiata nel Centro Storico medievale;
  • Una visita alla Rocca Viscontea, da cui si gode di uno splendido panorama, il paesaggio dall’alto della torre vi toglierà il fiato e vi farà rivivere le scene di “Ladyhawke”, film girato nel 1985 proprio in questo borgo piacentino;
  • Una visita alla Collegiata di Santa Maria Assunta, gioiello romanico, e ai tesori dell’annesso museo;
  • Un percorso guidato con le bravissime guide dell’Ufficio Turistico che organizzano itinerari a tema per ogni stagione;
  • Partecipare ad uno dei tanti eventi come la Cena medievale in piazza a fine luglio, Rivivi il Medioevo a settembre, Monterosso Val D’Arda Festival a maggio, Festa delle Castagne e dei Ricordi ad ottobre, Winterland e La mostra dei Presepi a dicembre;
  • Assistere alla Castell’Aquato-Vernasca oppure alla Silver Flag, appuntamenti motoristici internazionali che ogni anno si svolgono nelle strade limitrofe di collina;
  • Una visita guidata notturna ad Halloween, con le suggestioni di spettri, ombre, spiriti di defunti, un’opportunità per gli appassionati del genere per fare un viaggio alla scoperta dei segreti di Castell’Arquato;
  • Trascorrere la notte di San Valentino nel borgo, del resto qui il romanticismo è di casa. Lo si incontra ad ogni angolo, nelle strette viuzze ritagliate tra le pietre delle case, nei laterizi rossi e nell’incanto dei cortili interni. Anche in occasione di questa ricorrenza sono previste iniziative dedicate;
  • Un aperitivo con vini piacentini e salumi come la Coppa Piacentina DOP “La Regina” la pancetta Piacentina DOP “La Castellana” il salame Piancentino DOP “Il Principe”;
  • Degustazione presso una cantina vinicola dei vini DOC, tra i bianchi suggerisco il Monterosso Val D’Arda, il più caratteristico della zona, l’Ortrugo dal sapore secco, la Malvasia ed il Sauvignon, tra i rossi, l’antico e nobile Gutturnio, la Bonarda, la Barbera ed il Pinot Nero;
  • Una foto alle Fontane del Duca e nei giardini circostanti;
  • Gustare un piatto di tortelli o di pisarei e fasò in uno dei tanti ristoranti;
  • Una camminata lungo i sentieri della “Boschina”;
  • Una visita al Museo Geologico “Cortesi”, alla scoperta degli animali marini che popolavano il Golfo delle Balene;
  • Una visita al Museo Illica, dedicato al poeta e librettista di Puccini;
  • Acquistare un souvenir nei negozi del borgo;
  • Concedersi una pausa golosa assaggiando la Torta di Vigolo, la cui ricetta segreta ha reso questa torta al cioccolato famosa in tutta la provincia;
  • Una passeggiata lungo il fiume Arda alla ricerca di fossili da fotografare;
  • Escursioni in bicicletta oppure a cavallo nei dintorni del paese tra colline a vigneto e dolci saliscendi.

A questo punto non vi resta che lasciarvi conquistare, come è successo a me, dal fascino di Castell’Arquato.

Annalisa Ranieri